Avevo una grande nostalgia di questo luogo, avendolo vissuto come una di quelle esperienze magiche e fatate che capitano una volta per poi non ripresentarsi mai più.
Una grande stalla piena di enormi cavalli mai visti, possenti e scalpitanti, specie i non purosangue da corsa, ma piuttosto quelli da lavoro o da traino, sbuffanti e soffianti esseri con le zampe ornate di gran ciuffi di pelo e gli zoccoli che battono il suolo con un rumore che rintrona.
Questa volta ce n'erano molti di meno. Ci siamo chiesti cosa stesse succedendo, e certamente c'è in corso un cambiamento. Intanto la monta (massima missione dell'Haras) è sempre meno carnale e passa sempre più dalle provette; poi temo che proprio i cavalli da traino siano in rischio di estinzione. Mettiamocelo in testa: gli animali che non ci servono, li togliamo di mezzo.
In uno dei recinti, un bruno cavallino di cinque giorni, che presto diverrà candido come la mamma, cavallo di Camargue.
Uno sciame di ragazzette è venuto, roseo e vispo, ad esibire la sua confidenza con i grandi cavalli.
6 commenti:
occhio del cavallo, un magnifico particolare che mi rapisce...nemmeno Serge Lutens per Shiseido è riuscito in un'ombreggiatura così perfetta e malinconica
Ecco l'altra metà sagittaria. (ehehe rido del make up che dice pap!)
il mio grande amore... che meraviglia :)
Anche io come Tibia posso dire che gli equini sono i miei grandi amori...musi vellutati, gambe di puledro lunghi vacillanti, orecchie da segnali emotivi, eleganza inequivoca sempre!
beh, sarò sciocca, ma non riesco a mangiare la carne di cavallo, ho troppe implicazioni affettive nei suoi confronti, è qualcosa di più di una "bestia", come dici sempre tu artemisia, mi sembra abbia davvero anima, pensiero, sentimento, come cani e gatti, d'altronde... ma in quale parte del pianeta ti trovi adesso, che non ti si vede più? ciao carissima
alla metà sagittaria non avevo pensato :))
sì, mi piacciono un sacco, e mi piacciono quelli immensi, tonanti.
Posta un commento