venerdì 1 agosto 2008

UN MELOIDE DEL GENERE MYLABRIS. UN COLEOTTERO DALLA LIVREA IRREQUIETA.










Un entomologo tollera di malavoglia che un coleottero non si lasci esattamente classificare. Per ciò, il mylabris è per lui croce e delizia. Il giallo insettino, giallo come un ovetto sbattuto, si fregia di densi neri in modo assai variabile; guardatelo un po’. Ora sono densi, in fiamme continue, ora si sparpagliano in punti sbaffati, ora quasi svaniscono in deboli tracce. Delizia, perché di lui lungamente si discetta, croce, poiché non lo si può – metaforicamente – infilzare con stabile spillo.

Ne ho trovate ricche schiere nei campi della Val d’Orcia, tutti a lavorarsi con passione i vertici di certi steli d’erba o le solite amabili ombrellifere e cicorie. Ogni tanto, brevi ronzanti voli che terminano con cadute alquanto pesanti dal cielo alla terra anche su di voi, se siete lì.

Per chi volesse avere un saggio delle discettazioni su mylabris quadripnctata o variabilis, veda naturamediterraneo.

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