martedì 5 agosto 2008

LAZIO. VALLE DI COMINO. CAVALLETTE.































Il giardino poggia su un lungo e alto muro di sostegno; alla base, ricchi cespugli di more di rovo dalle magnifiche spine sulla cui bellezza – guardatele come se foste piccini come Pollicino, con quegli slanci nitidi e armati - vi invito a meditare.

L’occhio, che in questi giorni si è volto al piccolo e al nascosto, dove non avrebbe visto che rovi scopre tra fronde e spine una metropoli di cavallette, una più bella dell’altra.

Molto giovani cavallette, in verità; è più un grande asilo infantile che una città. Ora sfoggiano tenerezze e verdori scintillanti che poi perderanno per vestire livree più dure e ombreggiate tra bruno e grigio. Le Anacridium aegyptium con i tipici occhi rigati, bombati, allusivi, che guardano in tralice mentre con lenti movimenti, evitando il salto, girano lente intorno alla foglia, al ramo per ripararsi dall’obiettivo. E’ tutto un tripudio di delicate e taglienti creste gialle, di aghi neri che frangiano le zampe, di increspature che corrono sul muso e sul corpo, di puntini bianchi che aggiungono lumeggiature al verde brillante, al luminoso tortora, di sbaffature e bistrature celesti sotto gli occhi.

La tutta bianca è un’Oedipoda, chissà se caerulescens, ovvero dalle ali azzurre, che ora, in gioventù, sfoggia un totale biancore gessoso e innumerevoli creste e punte come un Giovanni dalle Bande Nere albino.

Papavero:

la cavalletta
con coscine di pollo
fugge il cinese!

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Non ce lo vedo proprio il tenebroso Giovanni, nemmeno albino, in quell'insetto che sembra uno splendido marziano dei fumetti della mia epoca. chi potrebbe essere Gordon? ma nessuna lucciola brilla nelle tenebre della Valle di Comino?
morena

artemisia comina ha detto...

pensavo al piacere, anzi, alla vanità dell'armatura.

ma anche Star Trek può andare senz'altro: quelle facce, quei corpi che mutano, da quasi umani in crestati, incarapaciati.

papavero di campo ha detto...

la cavalletta
con coscine di pollo
fugge il cinese!

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