mercoledì 16 luglio 2008

VICEVERSA. SAN GIORGIO.



Celebrato e discusso santo, la cui iconografia è stata declinata in infinite statue, affreschi, miniature. Piace enormemente il giovane che uccide il drago. La principessa spesso è ammennicolo, tranne la magnifica altofrontuta di Pisanello, attualmente sbattuta in cielo nella Chiesa di Sant’Anastasia a Verona. Per cui chi la vide la vide, oggi bisogna aspettare di farsi spettri per volare fin lì (non manco di rinnovare accorati anatemi contro quel disgraziato curatore con smanie di pruriginosa filologia che la spostò dal basso, dove l’aveva messa un intelligente modernità, verso l’alto, dove l’aveva pensata l’antichità).

Come non ricordare anche il bellissimo San Giorgio di Carpaccio, che così bene dipinse la tana dell’infelice rettile, che quel campo desolato e funebre pieno di membra sparse di bei giovinetti e giovinette riesce a distrarre, con i suoi toni bruni, perfino dal bellissimo Giorgio che si slancia in un tutt’uno col possente cavallo.

Be’, ma insomma, guardiamo questo che abbiamo sotto gli occhi. E’ un bordo di breviario. Là dove la fantasia del miniaturista si scatenava. Dove faceva – sembrerebbe – quel che gli pareva. Dove a volte viene dipinto il diavolo. Ma anche putti, grilli (da intendersi come esseri combinati tra umano e chissà che, vegetale o animale), scimmie dispettose, vegetali mai visti, chiocciole tra le più belle che mai furono dipinte che esplorano la carta con i loro cornini, aquilegie, rose centifolie.

Difatti l’atmosfera di questa scena giorgiesca è del tutto diversa dal solito, è svagatamente fiabesca. La città di Selem, la principessa Silene, lo stesso drago mutano natura avviluppati come sono da racemi bizzarramente fioriti.

Breviario di Marie de Savoie,
Milano, 1430 circa.

L’immagine da irth.cnrs.fr, dove si apprende anche del magnifico e folle progetto francese di riversare su rete tutti i loro manoscritti, incluse le miniature.

Per vedere il breviario, conservato a Chambery, vedere qui.

Un assortimento della mirabili bestie dipinte sui bordi, in headlesschicken.ca.


Per sapere quanti inverosimili ed esagerati martiri subì san Giorgio, vedi wikipedia.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

anche San Mercuriale, vescovo di Forlì, sconfisse e uccise un drago. A lui era intitolata la piazza antestante alla basilica, detto campo dell'Abate. Dante lo ricorda in un canto dell'inferno citando l'episodio del sanguinoso mucchio. sotto la piazza furono seppelliti molti soldati francesi sconfitti da Guido da Montefeltro
Buona giornata

artemisia comina ha detto...

ho visto questo tuo santo, rossella, ma non ne ho trovato nessuna bella immagine con il drago...

buona giornata anche a te.

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