di Artemisia Comina
Ero lì con in mente la parola “crostata”, senza avere la voglia di
uscire a far spesa. Una serie di alternative sono state scartate, finché
l’occhio, vagando in dispensa, non è caduto su uno spicchio di
cioccolato gianduia torinese, e la mente non ha pensato all’agro limone
per associarlo alla sua morbida dolcezza. L'equilibrio dei sapori e delle consistenze di queste tartellette
penso si gioverebbe di stampi più piccoli, la metà del diametro circa.
Debbono comunque restare poco profondi. Per esempio, come questi. Buonissime.
Frolla
200g farina 00, 70g burro, 80g zucchero, un uovo, qualche goccia di essenza di vaniglia, un sorso di cognac.
Stendere la pasta e rivestire stampi da tartellette di alluminio, rotondi, di 9cm di diametro. I taglienti bordi taglieranno la pasta perfettamente.
Cuocere i gusci, bucherellati con i rebbi di una forchetta, in bianco, (in bianco: 10'
coperti di carta da forno e sassolini, 5' scoperti; a 180°).
Crema di cioccolato al limone
In un pentolino, un uovo e sei cucchiai colmi di zucchero (90g), battere.
Aggiungere 6 cucchiaini da tè, rasi, di maizena
(10g; metterli adesso, nell'impasto cremoso di uovo e zucchero: sarà facile dissolverli e la maizena non farà grumi).
Aggiungere il succo e la buccia grattugiata di un limone.
Aggiungere un bicchiere d'acqua (130ml).
15' su fuoco moderato mescolando, finché il composto non si addensa.
Triturare 200g di cioccolato amaro, aggiungerlo e farlo fondere. Far intiepidire.
Versare nei gusci due cucchiaini da tè di marmellata di limone poco dolce, in cui l’aspro del limone sia rimasto.
Versarci sopra due cucchiai colmi di crema di cioccolato al limone.
Mettere in frigo e far consolidare.
Grattugiare con la microplane a fori grandi del cioccolato gianduia: si otterranno dei nastri che vanno annidati al centro delle crostatine.
Tenerle al fresco in frigo.
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