giovedì 5 novembre 2015

Polpette in rete. E la festa dell'olio nuovo


Da Isolina

Una cena povera povera ma ricca di sapori. Quello sempre sorprendente e unico dell'olio nuovo ancora verdissimo, fruttato e leggermente piccante. Così, semplicemente con pane sciocco e leggermente secco. Poi c'è chi ha proseguito oltre con pane fresco, abbrustolito e arricchito di aglio appena strofinato, ecc. Poi sono venute le polpette, piatto così umile ma per me sempre festoso e sempre diverso. Seguirono formaggi.

Polpette in rete

Questa volta ho mescolato a lungo, strizzando e rivoltando con le mani della carne tritata di maiale, della salsiccia fresca, del pane ammollato nel latte.

Il tutto insaporito da un cucchiaino di macis, un mezzo cucchiaino di cannella, una bella macinata di pepe nero.

Alla fine ho aggiunto piccole uvette di Corinto e pinoli leggermente tostati.

Nel frattempo avevo messo a mollo in acqua dell'omento (ovvero reticella di maiale) per qualche minuto, poi l'ho strizzato e steso.

Ho fatto delle piccole porzioni di carne e le ho avvoltolate nella rete. Nessun bisogno di legare.

In un tegame ho fatto sfrigolare nell'olio d'oliva due spicchi d'aglio schiacciati e ho calato le polpette; e appena gli spicchi hanno preso colore li ho tolti.

Ho fatto rosolare le polpette a fuoco abbastanza vivace, rigirandole due o tre volte per farle ben dorare. La reticella fa il suo dovere tenenedole compatte e deliziosamente morbide.

Dopo una decina di minuti ho sfumato con vino rosso e ho aggiunto poca passata di pomodoro. Ho incoperchiato e fatto andare per altri 10 minuti.

Sarebbero state l'ideale come accompagnamento a del riso pilaf, ma per questioni logistiche sono finite su un letto di cime di rapa arrabbiate in padella.







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