Ai piedi dell’
Abbazia, qualche casa, albergo, caffé. Un negozio molto bric à brac dove compero delle
tazze spaiate di porcellana bianca con un rigo arancione accompagnate da una zuccheriera grande come una zuppiera.
Passiamo la notte nell’Hotel Stadt, che ci offre per colazione uno strudel rispetto al quale l’ho detto. Sì, ho detto il terribile: “è meglio quello che faccio io”.
La cena in una sorta di brasserie, con una
zuppa di gulasch, la solita
viennese, delle
palatschinken, le paffute crêpes austriache.
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