giovedì 31 maggio 2007

Credenze. Le porcellane di Monet.








Quando la sera prima avete mangiato tanto baccalà mantecato che vi vergognate a ricordarlo, la mattina veneziana può anche cominciare con una camomilla. Sull’altana, però. Tra venticelli di maggio e guardando la laguna nord avvolta da qualche velo di foschia. Se non sapete cos'è un'altana: sui tetti veneziani, da secoli si usa poggiare delle sorta di vassoi di assi di legno, tenuti su da palafitte. Su questi vassoi le veneziane facevano imbiondire i capelli e asciugavano i panni, mentre le lady inglesi che vennero poi prendevano l'aperitivo. Le altane non hanno nulla a che fare, con la loro leggerezza aerea e trasparente, con il loro essere esposte ai venti, con un terrazzo.

E poi la camomilla ve la potete bere dentro una tazza Monet. Ricordo di una visita a Giverny, e dell’acquisto a caro prezzo di due tazze e quattro piattini, uguali a quelle del suo, di Monet, servizio buono.

Servizio buono che disegnò per sé, bianco giallo e azzurro come la stanza da pranzo. Giallo come erano gialle tutte le tovaglie. Azzurro come era azzurra, lucente di piastrelle e di rami, la cucina. Poiché Monet teneva molto a un accogliente e gourmand comfort familiare; e se fu giardiniere, e ottimo giardiniere, non trascurò per niente l'orto, che fu prodigo di erbe profumate e aromi e verdurelle bambine che pare fossero le predilette. Foto della casa, del giardino, della stanza da pranzo qui.







Il servizio giallo e azzurro viene rifatto oggi da Limoges. Sappiate che, haimé, costa un occhio della testa.

Quello quotidiano, anche questo disegnato da Monet, era una cineseria, tutto bianco e blu. Ispirato da una delle stampe giapponesi da lui golosamente collezionate. Anche quello ancora in vendita, con il nome Fiori di Ciliegio. Se volete, qui potete acquistare sia il bianco e blu che l'azzurro e giallo.



Ecco un quadro dove Monet dipinge porcellane cineseggianti con pesche, uva, melone. Il dipinto è nel bellissimo Museo Calouste Gulbenkian di Lisbona.



Guido Tommasi pubblica un libretto, Alla Tavola di Monet, con aneddoti sulla sua vita familiare e ricette. Confesso di non averne provata ancora nessuna. Ma all'evocazione di tavolate familiari dominate dalla gourmandise di Monet e agli imbandimenti per gli ospiti di ogni tipo, ai pic nic, alle colazioni, si partecipa volentieri. Ho una mezza voglia di provare un cosidetto paté di patate - quello che garantisce della fattibilità delle ricette è nientemeno che Joel Robuchon - patate a strati spruzzate di panna e alternate con cipolle, cotte dentro una crosta di pasta per un paio d'ore.



3 commenti:

  1. io ho il servizio di piatti di Limonges giallo e blu completo per 12 persone, ma non so come venderlo...e a quanto...un aiutino?

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