Giugno 2017. Una cena estiva con le candele rosse. Come mi sia venuto in mente di metterle in tavola e accenderle, lì per lì non mi è stato chiaro. La mia mente però ne sapeva più di me, e dopo aver vagliato e liquidato spegazioni tipo ci vuole luce e le candele rosse sono le uniche che ho, pian piano è riuscita a mettermi sotto il naso la verità. Veniva un'ospite tedesca (già basterebbe), ed era Lydia, la bella madama nella cui bella casa, sprofondata nella campagna del Palatinato frusciante di viti - una Germania che non avevo mai immaginato - Polsonetta e io andammo verso Natale a cucinare uno stollen. Tutto corse in tavola di conseguenza, grazie a me ma anche senza che capissi cosa stava succendendo: tutto ci andava da solo: le candele, il rosso, la festa. Per il resto, esagerai: volevo provare ancora il Ragù di polpo, e ci condii tonnarelli; volevo perfezionare i Pesci di sfoglia con pancetta affumicata e rana pescatrice e quindi mi toccò rifarli (vennero come dicevo, ma da soli fanno un pasto); il ragù di polpo siciliano mi suggerì che prima ci voleva un Fritto di sarde e limoni (ottimo, ci buttammo, dopo eravamo sazi); anche perchè arrivò in tavola con un Pane stella uzbeko caldo e croccante di forno; l'Insalata di melone con pepe e melassa di melograno faceva ridere con la sua voglia di essere un leggero intermezzo, oramai eravamo sopra le righe; non vi dico quando arrivarono i due Strudel affiancati di ciliegie e albicocche (haimé, così buoni!). Cosa di più acconcio della tovaglia con pesci africani? Nella stanza si gonfiavano le nuove tende gialle, la brocca d'argento, riparata, poteva imperlarsi di freddo senza gocciolare sul tavolo. Champagne Lamar, Knipser Riesling Johannishof (Palatinato, certo!).
Pane uzbeko stellare
Fritto di sarde e limoni
Tonnarelli con il ragù di polpo
Melone al pepe e sciroppo di melograna
Pesci di sfoglia con pancetta affumicata e rana pescatrice
Strudel affiancati di ciliegie e albicocche
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