martedì 20 aprile 2010

BORGOGNA DEL SUD. CHATEAU D'IGE'. IL GIARDINO.





















Se nella camera un angolo della stoffa che copre le pareti ha una piccola macchia d'umido, se la porta dell'armadio non chiude bene, in compenso nel giardino ogni sasso è lucidato e messo al suo posto, ogni piantina grassa infilata nel suo tronco muschioso, tutti i narcisi strombettano alla primavera, le margherite doppie fanno mille ruote, le gemme si gonfiano proprio come si deve sui rami ancora apparentemente secchi e nudi, qualche ultima foglia in ritardo raggrinzisce e cade, la magnolia canta a gola spiegata tutto il suo rosa al cielo e - questo, soprattutto - un giardiniere dall'aria solida ed esperta va a una spietata e minuziosa caccia di ogni erba cattiva.

Ancora torri e torette - queste quadrate sono nate solo qualche anno prima della Rivoluzione - una era una capella, ora non so; esse mutano di funzione con il passare del tempo e difendono il senso della loro esistenza. Un'altra è una delle suite del castello, su due piani.

Nello stagno c'è una novità: un coccodrillo di tegole lancia uno sputo dritto e vigorosissimo da un capo all'altro dello specchio d'acqua.

Oltre il recinto, un prato costellato di lucenti, neri corvi splendidi sul verde novello e di paffuti agnelli che mentre cercano la mamma caracollante di pelo, belano verso di noi, chiedendoci ragione dell'intrusione.

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