domenica 30 novembre 2008

Minestra di taro e gamberi cambogiana



Da Artemisia Comina

Di questi tempi frequento il mercato Esquilino; ciò porta in dispensa tuberi e verdure inusitate. Che fare con dell’edo, come lo chiamano al mercato, o del taro, come viene più spesso chiamato sul web? Il taro viene equiparato alla patata, ma in realtà la tessitura della sua polpa e più dolce sia nel sapore che nella consistenza, se così si può dire, ovvero più fondente. Allora, che fare? Una zuppa di taro e gamberi, trovata su web e alquanto modificata. Se vi incuriosisce la traccia che ho seguito, guardate su mistercarota.

Mettere in pentola 6 tazze (250g l’una) d’acqua; quando bolle, versarvi 500g di taro pulito e tagliato a piccoli dadini regolari, di circa un cm e mezzo di lato. Cuoceranno velocemente, diventando morbidi.

Aggiungere 250g di gamberi privati di testa e carapace e tagliati in tre, due o tre cipolline fresche tagliate a rondelle, due cucchiai di salsa d’ostriche, un cucchiaio di zucchero, due cm di zenzero fresco grattugiato.

Salare.

Appena il brodo riprenderà a bollire e i gamberi vireranno al rosa, spegnere.

Aggiungere un bel ciuffo di tenere foglie di coriandolo fresco.



4 commenti:

  1. che attraente questa zuppa!
    risulterà peraltro difficile rintracciare del taro in una città com'è la mia alquanto provincialotta...

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  2. mi sta simpatico pure il nome...ma un taro è raro. giusto per far giochi di parole.
    Buona domenica cara !

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  3. Mmmh, ho sul fuoco una zuppa di zucca, patate, porri e zenzero.
    Eppure, davanti a questa foto, invidio la tua. ;)

    Bacio.

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  4. @ fede, usa le patate!

    @ nina, buon compleanno, ancora :)

    @ rossana, se c'è lo zenzero, il più è fatto: quel pizzicorino renderà la tua zuppa buonissima :))

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commenti