Ottobre 2008. Il menu dello spezzatino olandese. Due invitati, una sera di autunno. Nunchesto si offre di cucinare la zuppa di agnello e finocchiella, io avevo voglia di rifare un cosiddetto spezzatino olandese, una ricetta francese da bistrot. Congiungiamo i due piatti cercando di dare una qualche armonia al menu: Zuppa di agnello e finocchiella, Spezzatino olandese con salsa di patate e carote e tutta una costellazione di piattini, carciofini, cipolle, cetrioli sott’olio, cipolline in agrodolce, sedano di Verona in dadolata, mostarda di fichi., Crostini di pane di segale con burro, acciughe, uva; Bocconi di caprino con dentro un chicco d’uva; quindi un piatto di formaggi italiani dell’Antica Caciara Trasteverina, iniziando dall’ottimo canestrato, ovvero un pecorino romano non molto stagionato, per passare a un gran cornuto di capra e poi concludere con un formaggio di mucca affinato in barolo. Pie con crema pasticcera e fichi caramellati. Abbiamo iniziato con uno dei bianchi friulani cari a Nunchesto che ora mi sfugge, per poi accompagnare lo spezzatino con un tre bicchieri, un Montevertine Radda in Chianti Le Pergole Torte 2001.
Crostini di pane di segale con burro, acciughe, uva
Bocconi di caprino con dentro un chicco d’uva
Spezzatino olandese
Carciofini, cipolle, cetrioli sott’aceto, cipolline in agrodolce, mostarda di fichi
Piatto di formaggi italiani
vivo male il clima plumbeo di questa crisi bancaria e dei suoi effetti domino.
RispondiEliminadavvero non avevo bisogno a sessant'anni di una recessione.
la cultura del cibo italiana può essere di consolazione.
non ho fiducia negli economisti che - nosostante la loro spocchia predittiva - non hanno analizzato niente nei mesi e anni passati
ma la vostra tavolta ho il colore della speranza.
finchè la cultura cuciniera sarà capace di produrre simili piaceri c'è speranza
caro amalteo, che comunione di sentimenti. fatico a non respirare quest'aria deprimente, affliggente forse più ancora nelle cause che nelle temibili conseguenze; ho l'impressione che stiamo assistendo a un'assai interessante sconferma dei modelli ecnomici e della loro presunzione di controllo, ma ti dico che seguire questo film a distanza così ravvicinata mi spaventa un po'.
RispondiEliminavicina nei sentimenti anche nella voglia di colori come incoraggiamento a tenere duro.
Vedo dei Venini o mi sbaglio?
RispondiEliminaVenini no, ma Venezia sì: goti de fornasa fatti fare da una piccola antiquaria dalle parti di Ca' Foscari che ha anche alcuni vetri moderni.
RispondiEliminaBeati gli invitati!!
RispondiEliminaCiao, Alex
comprendo e mi associo agli stati d'animo di Amalteo ed Artemisia, traendo un po' di serenità nello sfogliare queste pagine raffinate.
RispondiEliminaanche io ho i goti de fornasa ! chissà che prima o dopo riusciamo farci un brindisi!
RispondiEliminaRuberò le idee per un a cena !
Baci
Isa
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RispondiEliminasalgo in montagna con castagne e il lesso per il miroton. combatto la globalizzazione con armi opposte, con lostesso spirito con cui ti leggo.
RispondiEliminaAV
Alex, la prossima volta che vieni a Roma... :)
RispondiEliminaeu, mi fa sempre piacere la tua compagnia ;)
RispondiEliminaIsa, mi piace il brindisi con i goti: luci colorate che si incontrano.
RispondiEliminapensavo di venire a Venezia l'11, ma mi tocca lavorare :( anche il we.
AV, ho una ricetta di miroton di Courtine da provare; e per questa sera farò un ragout denso di aromi...sempre in nome della resistenza :)
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