domenica 22 aprile 2007

VENEZIA. RIZZARDINI, BAR ALL' ANGOLO, SPRITZ










da Artemisia Comina

Dopo tanti cicchetti salati, andiamo in cerca di un dolce e un caffè da Rizzardini, che non ci tradirà. Entrambi buoni. Il dolce è una sorta di eclairs, diciamo un bignè cavo, allungato, che è stato tagliato in obliquo, farcito di freschissimo zabaione e spolverato di cacao e granella di nocciole.

Il nostro girovagare ci porta infine in Campo San Stefano (stiamo andando verso il Museo Correr e la mostra di Sargent) dove vediamo al Bar All’Angolo uno strano assembramento e una ragazza in piedi su una sedia, avvolta nel cellophane. Si è laureata in architettura, e si festeggia con gli spritz dell’Angolo, che alcuni dicono i migliori di Venezia, e cicchetti.

Di fronte c’è Paolin, che invece ha la più bella insegna anni trenta di Venezia e un terrazzo magnifico sul campo. Ma quanto a spritz, dicono perda senza speranze. Anch’io, che non bevo spritz, non ne ho gustosi ricordi. Insomma, sedetevi per chiacchierare o riposare, ma non per degustare.

Cos’è lo spritz? Una parte di vino bianco e una di acqua. Dicono che tutto parta dagli austriaci, che allungavano il vino locale. Poi sono iniziate le appropriazioni e le precisazioni da parte dei veneti. L’acqua è meglio che si frizzante, o che sia uno spruzzo di seltz. Le versioni sono molto varie, e al vino e all’acqua si è aggiunto un amaro.
Nunchesto dice: una parte di vino bianco ottimo, e due di bitter Campari. Si può optare per il più lieve Aperol, o al contrario, per i più ‘mbriagoni, per il Fernet, ma questa è opzione rara. Queste alcune varianti; ma sappiate che si sperimenta assai. Infine uno spruzzo di seltz e buccia di limone.

Se volete sapere com’è la mostra di Sargent, vi dirò che è una piccola mostra che risponde a qualche curiosità su come veniva vista Venezia alla fine dell’ottocento. Grandi luminosità offuscate di ombre. Lucori di acque, e tante barche che non ci sono più. Non manca il pittoresco degli scialli neri che fluttuano, che per la verità a Sargent venivano assai bene. Meno attraenti le scene con il “popolo”, il cui razzismo, con tutti quei poveri così romantici, tipicamente ottocentesco, un po’ irrita. Meglio gli snobismi dichiarati degli interni palatini, tra cui il famoso con la famiglia Curtis a palazzo Barbaro; famiglia di cui il Nuche mi dice che Henri James ha scritto ogni pettegolezzo nel libro – che non ho letto e mi chiedo perché – Palazzo Barbaro.



Bar All'Angolo
Campo San Stefano

Sargent and Venice
Museo Correr
dal 24 marzo al 22 luglio 2007