domenica 25 ottobre 2015

Carabaccia ovvero zuppa di cipolle. Toscana


Da Isolina

Alcuni sostengono si tratti dell'antenata della zuppa di cipolle francese emigrata, come al solito, con Caterina de' Medici (ma perché niente con Maria?). Il buffo nome deriverebbe da karabass o simile, parola greca per un contenitore che, etc. etc. Di fatto povera, similissima alla francese, e per qualche ragione andata molto ma di molto in disuso. Insomma quasi una cosa da convento rispetto alla burrosa e gratinata parente francese, ma quasi altrettanto rincuorante e saporita.

Per 4 persone occorrono un chilo di cipolle... e si lacrima tagliandole fini.

Queste vengono messe in tegame di coccio (di rigore) a soffriggere con olio d'oliva.  Piano piano, portandole a colorire.

Quando sono molto ammorbidite si sfuma (mia cosa) con poco aceto, e quindi con bicchiere di vino.

Quindi si aggiunge il brodo (anche vegetale, ma un buon brodo di carne aggiunge) e si prosegue la cottura per una mezz'oretta.

Si aggiusta di sale.

Leggera frullata per dare cremosità (anche questo passaggio non è di tradizione, ma di mia preferenza).

Si preparano delle fette di pane abbrustolite e si posano sui piatti con una bella spolverata di formaggio (ho fatto un misto di pecorino e parmigiano), quindi si versa una bella mestolata di minestra e via altro formaggio.

Pepe
di mulinello a piacer.

Meglio lasciar riposare qualche minuto prima di iniziare.







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