Da Isolina
Fu proprio in un bistrot di Parigi che, poiché tanto erano piaciute, il patron mi incoraggiò a farle chez nous. Mi disse che assolutamente le potevo preparare per monsieur, che era estremamente facile farle a casa, e così feci e continuai a farle, di tanto in tanto, sempre con successo. In genere le servono con patate bollite, calde, nature, e così faccio anch'io. Spero quest'anno di avere pronte delle patate novelle.
Acquisto aringhe affumicate.
Le metto a bagno in latte per due giorni, cambiando il liquido una volta. Scolo e asciugo.
In una terrina faccio uno strato di aringhe (che taglio a pezzi), uno di cipolle, a rondelle sottili e sparpagliate, uno di carote pure in sottili rondelle, quindi limoni a fettine sottili, qualche grano di pepe nero qua e là, del timo e delle foglie di alloro.
E poi ripeto gli strati, finendo per bellezza con le fettine di limone.
Il tutto coperto d'olio d'oliva.
Si chiude bene e si mette in frigo per almeno due giorni.
Tolgo dal frigo almeno un'ora prima di metterle in tavola.
Ovviamento invidiovi limoni colti dall'albero grandemente...quel libro della Wells e' una miniera di idee eccellenti, ma lei sempre molto brava. Ma i limoni poi li mangiate tipo in insalata?
RispondiEliminaIo si, insieme alle patate e alle cipolle sono buonissimi. By the way, da quando siete partiti il tempo è deteriorato...
RispondiEliminagrazie Isolina! Come ti ho detto, mio genero le adora, ne sarà contento quando le vedrà in tavola!
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