Verona bella, leghista, elegante, provinciale, rossa di rossi mattoncini, celeste e rosa delle pietre di Santa Anastasia, ironica e intelligente nel sorriso di Cangrande, lucente nell'onda dell'Adige largo, segreta nei giardini dai tardivi glicini, fittamente graffita nelle dediche a Giulietta, mirabilmente accroccata nel barocco e il gotico e il romanico e il romano e il rinascimentale.
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