domenica 5 dicembre 2010

Dicembre. La cena dei formaggi


Dicembre 2010. La cena dei formaggi. Confesso: si tratta di una cena dove ho servito l'Arrosto marinato della renania che non era stato mangiato la sera prima, e con la verza rossa brasata che lo aveva accompagnato ho fatto uno Strudel di verza rossa (per altro, tale verza a ciò si presta veramente assai bene). C'erano pure Polenta gialla e Purè di mele allo zenzero. Ma forse al centro della serata c'era il Piatto di formaggi, tutti francesi. Il brin d'amour corso vestito di aromatiche erbette, il cremosissimo, languido brillat savarin, un formidabile camembert fermier, una "mucca" di cui non siamo stati capaci di ricordare il nome, poi le amate capre: lo squisito banon alla feuille, l'immmancabile selles sur cher. I formaggi sono stati accompagnati da Cotognata e da uno squisito Panforte. Abbiamo concluso con uno Stollen acquistato già fatto. Nunchesto si è prodotto in un Martini.

Martini.

Arrosto marinato della renania

Polenta gialla 

Purè di mele allo zenzero

Strudel di verza rossa

Piatto di formaggi

Cotognata 

Panforte 

Stollen






 




9 commenti:

  1. ^_^ Con queste foto hai ufficialmente 'attentato' alla salute di una povera intollerante al lattosio :-(((!
    Idealmente ti sono vicina A.A.A. :-)
    Cristina

    P.S. Quello strudel mi garba assai <3!

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  2. oh mamma O_O
    io non dico altro... che meraviglia!
    anzi no, altro lo dico!
    Ma che buoni che devono essere stati!! io adoro i formaggi!!
    Ma che idea fenomenale fare una cena a base di formaggi!!!

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  3. Impeccabile. E sempre evvva gli avanzi!

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  4. ah, formaggi... :-)
    però io su questo sono nazionalista... formaggi italiani in italia... francesi solo se sono in francia ;-)
    domani sul mio blog presenterò quelli di capra dall'azienda di alcuni amici coraggiosi che si sono lanciati in questa avventura

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  5. cristina, che dispiacere :(

    però lo strudel consola bene :))

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  6. erica, che meraviglia una cena senza fare cucina, una volta tanto :))

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  7. marzia, sono due universi magnifici e differenti, difficilmente comparabili.

    la cultura francese ha creato il plateau, e propone tutta una sapienza di accostamenti che con i formaggi italiani dobbiamo ancora mettere a punto.

    per non parlare delle dimensioni, che non sono irrilevanti. ho conosciuto al salone del gusto un farmaggiere sardo che ha inziato a fare formaggi piccoli a pasta molle, buonissimi.

    verrò a vedere i formaggi di capra.

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  8. eheh non avevo neppure pensato al pro di una cena senza cucina,ero stata immedietamente attratta dai formaggi.. immaginandomi che gusti e che profumi potessero avere :D però devo dire che non è mica male come cosa... ^_^

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