Prima metà del XV secolo, pietra policroma. Museo di Digione.
Eccoli qui, gli angeli ancora medioevali: infreddoliti, riccamente rimpannucciati, aureodorata chioma abbondante, rosea giovinezza imbarazzante, e soprattutto quell'aria che sarebbe parecchio ottusa se non si potesse supporre invece che il giovincello se ne stia tutto assorto nel pensiero del suo divino committente e manco guardi per ciò la tremante fanciulla cui sta per rifilare la bella, nota notizia; haimè, lei distrutta o dispersa dal tempo.
leggo tanta umanità in questi volti smarriti, del tutto privi di arguzia, forse per questo mi ispirano tanta tenerezza... ciao artè, bentornata...
RispondiEliminanon ti fa venire in mente inverni freddissimi in castelli pieni di spifferi?
RispondiEliminavero, verissimo, mi fa pensare a tempi molto lontani e difficili... quanto farei volentieri un viaggio (andata e ritorno!) in quel secolo, molto di più che nel futuro... ciao artè, buon weekend
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