I bianchi piedi del Palazzo dei Camerlenghi non ci mettono nulla ad andare a mollo appena l'acqua sale, e anche quelli dei vicini tavoli della Naranzaria subiscono la stessa sorte. Siamo tornati alla Naranzaria. Ci siamo seduti con le onde del Canal Grande che ci lambivano le suole delle scarpe, e ci siamo consolati, tutti felici del luogo e del cibo: baccalà mantecato e mousse di salmone, sushi e pollo teriyaki (c’è, effettivamente, anche un cuoco con occhi a mandorla). Intanto passava un barcone con su un pianoforte a coda.
francesca, un ricordo: Harris Dolci alla Giudecca; le onde arrivano ritmicamente e tu, in campana, ogni volta tiri su i piedi, poi li riappoggi; intanto il maitre ha messo le mollette ai pantaloni per tenerli su.
Qualcuno era pronto a suonarlo?Lezioni di piano docent...
RispondiEliminaperò poi doveva pure suggestivamente inabissarsi nel canale, cosa difficile vista la profondità di quest'ultimo ;)
RispondiEliminacome si fa a resistere, come si fa, a mangiare a filo d'acqua.
RispondiEliminanon hai fotografato il pianoforte?! non ci credo tira fuori la foto!
RispondiEliminapardon era sparito in mezzo ai cibi! eh mi pareva strano!!
RispondiEliminafrancesca, un ricordo: Harris Dolci alla Giudecca; le onde arrivano ritmicamente e tu, in campana, ogni volta tiri su i piedi, poi li riappoggi; intanto il maitre ha messo le mollette ai pantaloni per tenerli su.
RispondiEliminae ci mancava, che mi sfuggisse il piano, piuttosto mi buttavo in acqua (non c'era molto da camminare).
RispondiEliminaChe meraviglia, sono passati tanti anni dall'ultima volta che ho attravertato Venezia sulle passerelle...una meraviglia!!! Ora sogno :)
RispondiEliminadimmi la verità: li avevi arruolati tu, i pianoforti.
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