Le dame di Santa Maria Formosa, a un passo da Palazzo Querini Stampalia. Il loro bavaglino mi allarma. La cesura nascosta sottolinea che solo di teste si tratta, teste che potresti poggiare su un vassoio come sul muro di una casa. Al tempo stesso, l’arcuata corona conferisce a queste pallide e paffute fanciulle un potere che non so come potrebbero usare, perché gli occhi non ti guardano, mirando chissà quale lontano universo, che immagino siriano, damasceno. Non basta: c’è anche la replica, la ripetizione, che ne fa un gruppo di sorelle che potrebbero agire concordi moltiplicando il loro potere. Insomma, deesse queste, non puttine, ragazze.
Vieni spesso a Venezia? se non sbaglio, mi pare di ricordare che hai casa qui... magari un giorno ci facciamo una bella passeggiata insieme :)
RispondiEliminale tue parole mi inebriano e non credo sia la stanchezza... proverò a rileggerle domani all'alba...
RispondiElimina... tu sei una scrittrice... una curiosità impertinente ti augura la buona notte.
... a Venezia l'amor si fa... in gondolettaaaa!
RispondiEliminaElisabetta, come no, sarebbe bello fare una passeggiate insieme tra calli, campi, bacari e mercati; mi pare di capire che tu conosci bene la campagna intorno a Venezia e i suoi prodotti.
RispondiEliminanon vado a Venezia tanto spesso quanto vorrei, ma vado.
Fede, dimmi come ti senti oggi :DDD
RispondiEliminabernard, vedo che sei in preda a un raptus veneziano ;)
RispondiEliminaDella campagna qui intorno potrei raccontarti così tante cose... e di tutti i suoi legami con Venezia...
RispondiEliminaquando vuoi, bussa dalle mie parti :)
buona giornata
elisabetta, mi piacerà tanto parlare della campagna veneziana; alla prossima, allora.
RispondiEliminami fai lo stesso bell'effetto!!
RispondiEliminafede, :)
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