Artemisia
Due ciotole di
pane secco ben ammollato nell’
acqua vanno cotte per mezz'ora con un pizzico di
sale.
Frullare finemente, aggiungendo una manciata di
pecorino grattugiato e regolandone con aggiunta d’
acqua, la cremosità, fluida ma consistente.
Sbriciolare venti cm di
luganega spellata in padella secca e farla rosolare bene insieme a una foglia d’
alloro, badando che si sgrani.
Sul fondo delle ciotole la luganega rosolata, sopra la panada bollente, sopra una spruzzata di
pepe bianco.
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A parte il fatto che ho letto "panda" ed ero un po' perplessa sul reperimento dell'ingrediente principale, questa la faccio sicuramente. Domani per esempio.
RispondiEliminada queste parti la panada si serviva a chi aveva imbarazzo di stomaco o l'influenza. era la panacea, un piatto di panada e sei guarito. senza luganega pero' :D
PS: gran foto, come sempre.
...nei racconti quando c'era ben poco sulle tavole e men che meno la luganega...
RispondiEliminasei incredibile! queste ricette "povere" di un passato poverissimo sono strepitose. è interessante conoscere questi piatti. complimenti, il tuo blog è come sempre raffinatissimo nella sua semplicità!
RispondiEliminaaiuola, ti si addice: semplice e raffinata :)
RispondiEliminafrancesca, il panda mi fa drizzare i capelli! (frullato, inoltre).
RispondiEliminapensavo che sembra besciamella, che la potrebbe sostituire.
PS: foto decente, per una volta tanto che non c'è luce di lampadina ;)
caty, c'è nei racconti della tua famiglia? io sono più a sud :)
RispondiEliminamammadeglialieni, ben tornata in AAA! a proposito di cose semplici super raffinate, ho visto una torta di farina di ceci fatta in una teglia di bellezza massima!
RispondiEliminaho gli occhi lucidi per la commozione...
RispondiEliminacaffarri: ;)
RispondiEliminaPS: buona.