giovedì 22 gennaio 2009
FRANCIA. AUVERGNE. LE PUY EN VELAY. MADONNE NERE.
La Madonna di Notre Dame a Le Puy en Velay, nera come il carbone, è un’ottocentesca, del tutto approssimativa evocazione dell’originale, bruciato durante la Rivoluzione. Non ha charme, ma ha davvero molti vestiti per tutte le occasioni rituali possibili, come – badate bene e ricordatevelo - una divinità egizia.
Si dice che l’originale fosse stato offerto da Luigi IX al ritorno da una crociata. Corre voce che fosse un’Iside con Horus tra le braccia, adottata senza tante storie dal cristianesimo.
Quella che vedete sotto è una copia più fedele della bruciata, anch’essa conservata a Notre Dame, eseguita in base a un’incisione dell’originale fatta da un tizio che ancora ce l’aveva sotto il naso. Questa seconda Madonna ci dice fino a che punto la copia ottocentesca, pur desiderosa di sanare la perdita, non abbia osato di fatto riprodurre l’originale nella sua strana e allarmante fisionomia dal lunghissimo naso e gli occhi allarmanti. Da ciò deriva quell’aria da goffa bomboletta senza identità dell’attualmente venerata. Ma tutta la storia delle Madonne nere che popolano la Francia è segnata da un’intensa ambivalenza: questa Madonna nera la vogliamo, ma insieme ci fa paura, non sappiamo bene cos’è. La vogliamo nera come il carbone e all’uopo le diamo una bella passata di vernice, ma è solo abbronzata, è solo affumicata. La mettiamo qui in cima all’altare, accorriamo da dovunque a fiumi per venerarla, ma alla prima occasione la bruciamo, e così via.
Quanto alla cattedrale, ad arricchirne ancora le radici, si sappia che sorge su un antico luogo gallico di culto delle pietre guaritrici, e una ancora è lì, in bella vista, per chi in preda alle febbri voglia stendercisi sopra. Pietre che non si è mancato di mettere in relazione con le Madonne, nel cercare tracce di continuità tra antichi e nuovi culti. Sempre a proposito di pietre ed eccentricità suggestive, si dice che quando l’originale venne bruciato, ne saltò fuori – era una scultura di legno cavo - una pietra segnata di geroglifici.
Quella di Puy en Velay è la prima Madonna nera della Francia centrale che incontriamo. Statue in cui madre e bambino se ne stanno rigidi e ieratici, l’uno incastrato nell’altra, occhi enormi e fissi, che più che guardarti si offrono perché tu ci guardi attraverso: fanno trasparire un altro mondo. Forse per questo spesso questi occhioni sono stati completamente dipinti di nero, offuscati e chiusi dal nero della vernice. Grande seduzione di questa divinità scura e composita, che è arrivata anche in qualche luogo d’Italia attraversando tempi che quasi non la riconoscono più. Una magnifica Madonna nera italiana sta a Tindari, in Sicilia, isola densa di Madonne nere.
Su questa Madonna nera leggo in cattedrale giustificazioni imbarazzanti: è nera perché neri erano i vignerons, i vignaioli bruciati dal sole, è nera per il fumo delle candele…di fatto in tutta la Francia, con una particolare concentrazione auvergnate, ci sono Madonne bianche che sono state dipinte di nero, perfino nel XX secolo, o nere che sono state dipinte di bianco, in un turbolento alternarsi di negazioni e resurrezioni di un significato simbolico oscuro e insieme irrinunciabile.
Tutto il corteo di simboli che accompagna queste Madonne, come i ritrovamenti entro cavità di alberi, in grotte, in luoghi umidi o sul bordo di fiumi, entro sarcofagi sepolti nella terra, il loro scegliere il luogo del culto diventando improvvisamente pesati e irremovibili, rimandano a divinità ctonie e alle dee sia locali che orientali che furono venerate in questi luoghi fino al V secolo circa, per poi scomparire e ricomparire nel XII come portate dai crociati, da San Luigi che tornavano dalla Palestina, dall’Egitto. Una di loro Notre-Dame de Meymac, viene chiamata l’Egiziana e ha un turbante dorato; quando i rivoluzionari aggredirono quella di Puy en Velay pare gridassero: bruciamo l’Egiziana!
Notre-Dame de Chalet.
Notre-Dame de la bonne mort a Clermont-Ferrand.
Notre Dame de Marsat.
Notre Dame de Saint Gervazy; l'immagine, da qui.
In lieuxsacres molte immagini – anche queste di AAA - di Madonne nere.
Qui se ne parla: viergesnoires.
Interessante la storia del restauro della siciliana Madonna di Tindari: appare un groviglio di storie, ipotesi, interventi assai suggestivo; tra l’altro, si fa l’ipotesi che la Madonna di Tindari sia stata scolpita da una scultore dell’Auvergne che però faceva pure il crociato in oriente. Se volete leggerne, cliccate sul sito del santuario e poi sul Restauro della statua.
Come non pensare all’Artremide di Efeso, probabilmente una Cibele con la sua collana di testicoli sacrificali?
RispondiEliminaCredenze come queste convincono davvero della longue durée.