lunedì 17 novembre 2008

Novembre. A cena da Lucia, dove si va così volentieri


Novembre 2008. A cena da Lucia, dove si va così volentieri. Lucia non ama cucinare. Tanto più apprezzo le sue cene, perché nascono dal piacere di ricevere, di avere con sé le persone a cui tiene, di tenere le fila dei rapporti; cosa in cui è bravissima. Ricevere è più importante di cucinare. Occuparsi degli amici, consolarli, metterli insieme intorno a un tavolo curato, pensare un affettuoso menu.
In piena consonanza con questi intenti, arriva in tavola una molto fumante zuppiera. Da quanto tempo non vedete una zuppiera? Decenni? Secoli? Andrà fatto un elogio della zuppiera, della sua funzione rituale, rotonda, profonda, di generosità calda dalla quale attingere. Codesta zuppiera era prodiga di una minestra di funghi porcini che Lucia diceva essere rumena. Un certo aroma setoso e parecchio profumato sprigionato dal piatto l’ha portata a confessarci che insieme ai funghi aveva sobbollito, quatto quatto, uno zampetto di maiale. Fremiti di trasgressivo piacere negli astanti, non del tutto vittime dell’attuale fisima che ogni grasso animale è peccato mortale, ma in ogni caso non adusi a mangiar sovente zampetti. Ottima. Bisognerà riflettere sul contributo degli zampetti alle zuppe. Sono arrivati poi due gran piatti con una faraona arrostita, dei carciofi magnificamente cotti (fondenti, senza la minima foglia ostica), della polenta a quadretti pure morbidamente arrostita. La faraona era stata avvolta nella pancetta e cotta prima mezz’ora coperta di carta alluminio, poi quaranta minuti scoperta (esattamente come deve). Quindi verdure gratinate, zucchine e pomodori. Poi pere cotte nel vino, accompagnate da una fresca ricotta semplicemente montata, e degli spicchi di clementine insieme a scorzette di arancia candite e immerse nel cioccolato (geniale). I vini erano veronesi, compreso un pregiato Recioto che ha accompagnato i dolci; ma c’era anche, nel decanter, un formidabile, per gradazione, vino pugliese che aveva una certa aura della memoria: veniva dalla terra di uno dei convitati. Menu: Zuppa rumena di porcini e zampetto; Faraona al cartoccio, Polenta arrostita, Carciofi fondenti; Zucchine e pomodori gratinati; Pere cotte e ricotta; Spicchi di clementine e scorzette d'arancia al cioccolato.

Zuppa rumena di porcini e zampetto

Faraona al cartoccio

Polenta arrostita

Carciofi fondenti

Zucchine e pomodori gratinati

Pere cotte e ricotta

Spicchi di clementine e scorzette d'arancia al cioccolato






























15 commenti:

  1. quel superfluo quanto ci è necessario!!

    senza saremmo fott...

    lode e l'ode alla zuppiera!!

    attraentissime pere con la ricotta!

    l'orecchio recioto!

    e il gusto e la compiacenza di ricevere!

    no, non ne si può farne a meno!

    RispondiElimina
  2. sorepresa!
    sai che "le salette" è una delle mie cantine predilette della Valpolicella?
    Guarda!

    RispondiElimina
  3. Ha tutto un aspetto molto invitante, molto "caldo", come l'abbraccio di una mamma. Ma le pere e i mandarini con scorzette al cioccolato mi hanno ipnotizzato...

    RispondiElimina
  4. ... sto riflettendo sulla tua frase "pensare un affettuoso menu".
    Sono istintivamente d'accordo, ricevere e' meglio di cucinare, vorrei ricevere piu' spesso, liberandomi dell'ansia della preparazione da farsi nel poco tempo a disposizione, dall'ansia di perfezionismo ... quante ansie, capricorna :)

    RispondiElimina
  5. godi di un 'amica così prodigiosa e attenta ..al massimo a me capita - una pizza da asporto - ; e a rivederla un complimento per quelle favolose pere cotte ( anche tutto il resto ,ma quelle mi piacciono tanto..)

    RispondiElimina
  6. papavero, dobbiamo darci giù con le zuppiere: cibi da zuppiera, foto di zuppiere...

    RispondiElimina
  7. ciao carla; sì, hai ragione, le pere e i mandarini con le scorzette sono un colpo di genio, da associare per affettuosità alla zuppiera fumante.

    RispondiElimina
  8. federica, a te propongo di celebrare il ricevere, incoraggiando con accorgimenti e suggestioni gli anfitrioni in pectore, ma esitanti (a iniziare da te:)).

    RispondiElimina
  9. Stefano, visto! proporrò a Nunchesto di provare lo Chardonnay, che mi pare avere un rapporto qualità-prezzo strepitoso.

    RispondiElimina
  10. ehi, caty, ma anche la pizza da asporto, dipende!

    dipende dall'insieme, dal creare un'atmosfera, appunto, affettuosa; e per quella non ci sono prescrizioni, ma c'è inventiva aperta.

    RispondiElimina
  11. Menù 'affettuoso' e 'pensato' cara Artemisia...le squisite pietanze che ci hai elencato non si possono improvvisare all'ultimo...anche se converrai con me certe volte l'improvvisazione ci regala delle belle soddisfazioni!
    A presto.
    Cristina

    RispondiElimina
  12. cristina, bisogna insistere sul ricevere: te l'ho detto subito che il tema del tuo blog era "necessario" nel mondo dei blog.

    RispondiElimina
  13. che cena splendida! amo molto i vini del veneto!!

    RispondiElimina
  14. Sono tutti piatti affettuosi quelli preparati da Lucia,
    è da tempo che non penso a un menu affettuoso per i miei amici causa tempo ma mi è salita una voglia che dovrò soddisfare al più presto!
    cocozza

    RispondiElimina
  15. ciao cocozza, aspettiamo il tuo menu affettuoso.

    RispondiElimina

commenti