Attraversando Lecce in giorni di massimo gelo e nevischio. Ma anche nel pieno fervore che precede Natale.
Torno a fotografare alcuni luoghi topici. La lupa sotto lo spruzzo di vegetazione, i cavalli che ridono, Sant’Oronzo alto sulla sua colonna; qualche arpia nuova e pettoruta. Gli aranci del cortile del convento – dell’ex convento - dei Carmelitani.
Tre cene: due in trattoria, le due trattorie di cucina leccese, la Cucina Casereccia e Alle due Corti, il ristorante della precedente visita. La terza a casa di Nepitella. Saranno raccontate per filo e per segno.
anch'io da una vita desidero vedere il barocco di Lecce e l'altro di Noto ma..purtroppo ancora nisba! mi piace il commento degli scheletri e delle prediche.. vuoi dire che Lecce non è sotto le grinfie dei preti? Ciao Arte! girandolona che non si arresta neanche al gelo ed alle intemperie!
l'ho sempre saputo di voler andare a Lecce
RispondiEliminaLecce è bella, elegante, folle in un barocco che rallegra, ironico, senza tanti scheletri e prediche.
RispondiEliminaanch'io da una vita desidero vedere il barocco di Lecce e l'altro di Noto ma..purtroppo ancora nisba! mi piace il commento degli scheletri e delle prediche.. vuoi dire che Lecce non è sotto le grinfie dei preti?
RispondiEliminaCiao Arte! girandolona che non si arresta neanche al gelo ed alle intemperie!