mercoledì 25 febbraio 2009
Banchetti. Franz Floris
Franz Floris. Il banchetto degli dei. Joanneum, Graz
Franz Floris, Portrait of Van Berchem family, 1561, Museum Wuyts-Van Campen en Baron Caroly, Lier
It was traditionally believed to depict the Berchem family, a prominent family. However, this is no longer accepted unanimously. The painting has two inscriptions, one in the painting itself, the other on its original frame. The first inscription appears on a portrait hanging on the wall behind the figures. It states that the man depicted in the portrait died on 10 January 1559, aged 58 years. The second is the Latin text written at the top and bottom of the frame of the painting. It translates as follows: "As in life there can be nothing happier than a marriage in unison and a bed without discord, there is nothing more pleasant than to see one's offspring in unison enjoy peace with an immaculate mind, 1561”. The painting thus simultaneously served as a memento of the deceased father and an expression of the feelings of togetherness of his descendants. Floris depicts all the members of the family performing and attending a concert of music, which emphasized this notion of 'concordia', i.e. the harmony within the family. Da wikipedia
Franz Floris (1520-1570).
dit Franc-Flore. - Peintre d'histoire, né à Anvers en 1520, mort en 1570, fut surnommé par ses compatriotes le Raphaël flamand, quoiqu'il fût loin d'égaler ce grand maître. Après avoir visité l'Italie, il se fixa à Anvers. Il jouit de l'estime de Charles-Quint et de Philippe II, et amassa par son talent une grande fortune. [....] Il forma un grand nombre d'élèves dont le plus célèbre est son fils François, dit Floris le Jeune. Da qui.
Lo riconosco in questo appunto:
Primo accademico ante litteram, applicò coerentemente i principi pittorici dell'arte rinascimentale italiana, seguendo una passione che gli era stata trasmessa dal maestro Lambert Lombard. Artista estremamente sensibile a tutta la produzione artistica italiana e studioso di Vitruvio. Grande esecutore di “Pittura di storia”, allora considerata la meta più elevata e difficile da raggiungere per un artista. Studioso attento dell'anatomia umana. Da unitreostiantica.it
Certamente, scorrendo le sue opere, sembra fosse molto familiare con gli dei, che sia proprio stato con quelli tra le nubi, e con loro scatena una verve manierista; sembra quasi un altro quando dipinge tutto un altro tipo di divinità, i suoi committenti, come nella riunione di famiglia qui su: le figure non sono più un mirabile groviglio, ma una contrapposizione di ritratti, gli abiti non svolazzano, ma i pizzi sono ben inamidati; sidirebbe che il banchetto è post Italia (ci va tra il 1540 1 il 15419, la famiglia pre. Pare invece che il banchetto sia del 1550, e che famiglia la dipinga nel 1561, quindi sono i committenti che gli hanno detto: vestiti fino al collo, somiglianti in bello, e niente contorsioni.
Tornando all'Olimpo, dipinge anche una bellissima Pomona ammirata da Sileno.
Immagini da
wga.
google.com/culturalinstitute
alchetron.com
la ricetta è molto belle e buona a me è piaciuto molto l'immagine invece e ho trovato divertente unirla ai pizzoccheri
RispondiEliminane parlavo proprio oggi dei pizzoccheri, una voglia di gusti così bollenti e filanti... son stelle filanti tagliate!
RispondiElimina@ gunther, anch'io mi sono divertita a dare un piatto di pizzoccheri a questi dei manieristi. hai visto Cerere seduta sui covoni, con un vestito alquanto preraffaellita?
RispondiElimina@ francesca, a quest'ora anch'io sarei dispostissima verso un piatto di pizzoccheri filanti.
Credo di averli assaggiati solo una volta, sono molto saporiti. Adesso che ho la tua ricetta posso lanciarmi
RispondiEliminap.s piuttosto affollato l'olimpo ...
Ho provato qualche settimana fa a cuocere una verza con i pizzoccheri, ma dopo 10 minuti la verza si era sciolta completamente nell'acqua, colorandola di verdino, e i pizzoccheri (integrali) erano ancora croccanti... Ah, carissima, non ci sono più le verze di una volta da queste parti!
RispondiEliminabuoni ne mangerei a iosa
RispondiEliminaahhh ecco cos'era quel soffio sul collo che sentivo...;-))))a dir il vero..il pollo intero mi incute un po' di soggezione,ma almeno ho la ricetta....ora, meglio che vada per i pizzoccheri, ti seguo nehhh
RispondiEliminaP.S. chissà cosa avrà da guardare così interessata quella signora seduta a sinistra....
ciò che da questa parte non ci è concesso apprezzare...
RispondiElimina@ two, li farai certamente benissimo :)
RispondiElimina@ marina, non disilludermi: io immagino verdure olandesi meravilgiose. quello che ti è successo è il tipico disastro-disatro.
@ astro, ma che ti viene in mente (sulla signora) :DDDDD
fede, ma che succede "da questa parte" ?? (niente verze?)
RispondiEliminaRicordo la prima volta che mangiai i Pizzoccheri, fatti da una mia carissima amica di Verona. Me ne innamorai subito, anche perchè la verza è uno dei miei ortaggi preferiti. Dovrei proprio cimentarmi e farli in casa (ovviamente qui non si trovano belli che pronti!)
RispondiEliminaBuon WE
Alex
a me viene in mente....quel che hai pensato...^_________^
RispondiElimina@ Alex, ho una certa voglia di impastarli...
RispondiElimina@ astro ;)
marcella, ce ne facciamo un piattino insieme? ;))
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