domenica 14 settembre 2008

Grecia. Atene. Museo archeologico. Donne.

 

Donne senza nome. Protette dall’anonimato, non ci fanno conoscere il loro destino ma dicono qualcosa del vocabolario che le donne potevano parlare: le ritrosie rancorose, i sorrisetti di chi fa filare il prossimo suo, l’esibizione di muliebre virtù, la mitezza ovina, tutto alquanto sedato da un generale compos sui. Ma, nella faccia acconciata da maschera teatrale, la terribile donnità non doma. Epoca romana. Solo Aurelia Euposia - l'ultima qui - ierofante in Melos, Cicladi, III secolo dopo C., ci fa conoscere che era una sacerdotessa che presidiava i riti eleusini, alta in grado. Compatendo, Papavero dice:

facce muliebri
e i volti delle etére
la devozione

stesso mistero
la vita delle donne
antiche e d'oggi

ogni espressione
qualcosa svela e cela
ambasce e guizzi











3 commenti:

  1. facce muliebri
    e i volti delle etére
    la devozione

    stesso mistero
    la vita delle donne
    antiche e d'oggi

    ogni espressione
    qualcosa svela e cela
    ambasce e guizzi

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  2. Davvero papaveresco il quarto volto partendo dall'alto, non ravvisate una somiglianza notevole?
    a.o.

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