Una dorata distesa di frammenti di pietra, un diluvio secco di pietre che conserva in qualche onda un simulacro di forma, tra profumate erbe asciutte come il pane biscottato. E poi il mare, certo, con le due mezzelune dei due porti. In uno il caicco si è accucciato, finalmente pacificato.
Così in Turchia: le vecchie città, ignorate, sono invecchiate senza onta di cementi e dolcemente si sfanno tra deserti campi.
qui le pietre sono decorate, investite a piene mani della bellezza,
RispondiEliminal'ombra! ti riconosco!
e la luce del crepuscolo perlescente commovente
sì, ho voluto stamparmici su con delle amiche.
RispondiEliminaSplendido. Quante cose mi sono tornate in mente.
RispondiEliminaFelice che tu abbia trascorso così belle vacanze e felice anche che tu sia rientrata.
ciao esther, che piacere trovarti.
RispondiEliminaQueste tue calde immagini mi scaldano le ossa umide della continua pioggia estiva nordica e mi riportano indietro di tanti anni col profumo del mar greco e della secca sterpaglia tra le rovine di perdute città antiche.
RispondiEliminaombre cinesi..o meglio ombre italiche su rovine greche
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