venerdì 1 giugno 2007

Polenta pasticciata alla Cellini


Siamo in una raccolta di sformati, terrine, mousse a base di ricotta e formaggi, più qualche polenta alquanto pasticciata. Soufflé di fontina, di patate, di baccalà, di sedano, di zucca, di triglie e olive nere; ma anche quelli che crescono dentro un guscio di pane, di pasta matta, di brisée. Sformati e terrine di formaggio; Polente pasticciate e condite; Soufflé.

Di Artemisia Comina

L’estate si annuncia, ma grazie al cielo non mancano temporali. Gli armadi si svuotano, le dispense vengono guardate fin nell’imo. Facciamo fuori la polenta pronta. La polenta era così abbondante rispetto alle previsioni che quanto avevo preparato per buttarcelo dentro veniva inghiottito sparendo alla vista; ho iniziato ad acchiappare tutto ciò che stava in frigo, a sminuzzarlo e a buttarlo nelle sue trippe bollenti e fumanti. Irresistibile è venuto alla mente Benvenuto Cellini che fondendo il Perseo ed esaurito il bronzo, inizia a buttare nella fornace, alla disperata, tutto il vasellame di casa. Questo è un piatto da tenere presente in una serata fresca, se vi capitano in casa amici affamati. E' veloce, facile e goloso. Anche sul tavolo di Giugno 2017. Una cena per quattro cavalieri. Stessa situazione: arrivo dell'estate, e quattro bocche invitate. Questa volta, niente salumi e formaggi da smaltire, perciò sono stati acquistati 200g di gorgonzola dolce, infilati qua e là nella morbida polenta; sopra parmigiano grattugiato e fiocchetti di burro. Gratinatura in forno, quel tanto che basta a sciogliere il burro.

500g polenta istantanea sono stati sciolti in acqua bollente fino ad avere consistenza molto fluida.

Poi sono stati mescolati con tutto:

un cucchiaio raso di strutto, sale, pepe; quindi: guanciale e pancetta rosolati, gambuccio, sfilacci di cavallo, salame, tutto a pezzetti (per ognuno di questi ingredienti, dai 100 ai 50g) , una tazza da caffé di uvetta di Corinto.

Infine l'insieme è stato versato in una teglia di 33cm di diametro, sul fondo della quale avevo messo un paio di cucchiaiate d’olio d'oliva.
 
20’ di forno molto caldo, sui 250°.

In nun tratto ei si sente un rumore con un lampo di fuoco grandissimo, che parve proprio che una saetta si fussi creata quivi alla presenza nostra; per la quale insolita spaventosa paura ognuno s'era sbigottito, et io più degli altri. Passato che fu quel grande rumore et splendore, noi ci cominciammo a rivedere in viso l'un l'altro; et veduto che 'l coperchio della fornace si era scoppiato, et si era sollevato di modo che 'l bronzo si versava, subito feci aprire le bocche della mia forma, et nel medesimo tempo feci dare alle due spine. E veduto che 'l metallo non correva con quella prestezza che si soleva fare, conosciuto che la causa forse era per essersi consumata la lega per virtù di quel terribile fuoco, io feci pigliare tutti i miei piatti et scodelle e tondi di stagno, i quali erano circa a dugento, et a uno a uno io gli mettevo dinanzi a i mia canali, e parte ne feci gittare drento nella fornace; di modo che, veduto ognuno che 'l mio bronzo s'era benissimo fatto liquido et che la mia forma si empiva, tutti animosamente et lieti mi aiutavano et ubbidivano, et io or qua et or là comandavo, aiutavo, et dicevo: o dio, che con le tue immense virtù risuscitasti da è morti, et glorioso tene salisti al cielo ... di modo che in tratto è s'empiè la mia forma; per la qual cosa io m'inginocchiai et con tutto il cuore ne ringraziai iddio.








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