giovedì 19 aprile 2007

VENETO. VERONA. OSTERIA DEL BUGIARDO




















da Artemisia Comina

Verona. Il fiume, le guglie delle Arche Scaligere e in cima ad una di esse l’unico guerriero scolpito che io abbia visto in preda alla ridarella, geniale invenzione; le romanità intraviste attraverso un mazzolino di mughetti, le facciate dipinte e scolpite da poco rimesse a nuovo, le righe rosa e rosse di mattoni e marmo rosso di Verona, l'arco cuspidato entro la chiesa di Santa Anastasia, sul quale è stato assunto in cielo l'affresco di Pisanello con San Giorgio il drago e la principessa, rimesso puritanamente al suo originario posto, invisibile oramai agli umani che fino a qualche anno fa nella stessa chiesa ce l'avevano quasi ad altezza di naso, da un Sovrintendente alle arti che andrebbe per ciò fustigato a chiappe nude con rami di biancospino, le sculture dove gli uomini vengono divorati da draghi, il telamonio-acquasantiera cui gli studenti accarezzavano la gobba prima degli esami per chiedere buona ventura.

Una certa intrinsechezza con una famiglia locale mi fa andare sventata a Verona: sapranno dirmi dove andare a mangiare. Manco pe’ ‘a capa. Le gioie della mensa familiare impedisce agli intrinseci di mettere piede fuori di casa per andare a vedere che succede. Capitare a caso in improvvisati luoghi è l’alternativa che si pone. In primo luogo un posto, scopro successivamente, alla moda (e dove sennò): l’ Osteria del Bugiardo, aperto da un paio di anni da un produttore di Valpolicella. La si vede inesorabilmente, centrale com’è. Ricordavo un pieno di gente, che straboccava con il bicchiere in mano anche in strada, e qualche panino non male. Con l’amico che allora mi accompagnava osservammo, da quasi romani, che quella folla compatta di veneti ci faceva sentire stranieri a rischio. Ci porto l’ignaro veronese che è con me. Panini anche questa volta: uno con sedano di Verona crudo tagliato a tagliatelle minute condite con maionese, un modo di ammannirlo che piace ai veronesi ma che non mi seduce, e uno con una soppressa ottima, morbida, agliata, profumata, cedevole. Questa vale la pena di mangiarsela qui: a Roma è ben difficile trovarla.

Subito dopo ci infiliamo nella prossima pasticceria, dalla vetrina chiassosa e dalle paste sciape: Verona non è città di pasticcieri, sembra. Nunchesto sceglie un nostalgico risino. Pare che queste pastarelle di riso, dall’aria assai poco seducente, siano quanto di meglio possa offrire la città a uno che si ricorda ragazzino.

Alla sera, stessa storia. Dove andiamo? Alloggiamo al Due Torri in nome di ricordi nostalgici, diversi per Nunchesto e per me. Io ci sono stata molti anni fa, quando era del proprietario che ne aveva fatto un luogo di collezioni disparate, ricche e prestigiose di tazzine, lacche, avori, vetri… L’albergo tutto tintinnava di vetrine colme che risuonavano al tuo passaggio. Ora è un Baglioni. Non orrendo come in genere i cinque stelle, tuttavia un po’ vampireo, con bui, bagliori, broccati rossi e moccoli specie nell’ingresso – ristorante. E comunque, le collezioni più prestigiose sono state vendute – le famose tazzine, ci dice il cameriere, sono finite in un castello francese - altre rinchiuse, poche ancora in vista.
La portineria è stata sezionata in servizi dedicati: chi ti chiama il taxi, chi ti trova la baby sitter, chi ti dà la saletta riservata… ma che fine hanno fatto le Chiavi d’Oro, la venerabile istituzione dei grandi alberghi? Ovvero, a chi accidenti chiedere di un ristorante? In portineria c’è un giovane addetto, comunque chiediamo a lui. Il primo consiglio che ci dà, sentita l’esigenza di un’osteria – l’intrinseca consultata ci ha dato un unico consiglio: andate a mangiare cicchetti, come a Venezia – ci dice che ce n’è una che a lui piace (in mancanza di competenze, scava nelle sue preferenze di ragazzo veronese) ci passa sempre davanti, non sa dirci come si chiama… la descrive, la riconosco. Ma guarda un po’: è l’Osteria del Bugiardo. Gli dico io il nome (sottinteso: ricordatelo, per i prossimi clienti).

Osteria il Bugiardo
Corso Porta Borsari 17/A
tel. 045591869

Due Torri Hotel Baglioni
piazza S. Anastasia, 4
37121 Verona
tel. 045595044