venerdì 15 febbraio 2019

Gennaio. Avevamo bisogno di essere confortati, e lo fummo.


Gennaio 2019. Avevamo bisogno di essere confortati, e lo fummo. Vogliamo restaurare alcuni mobili, siamo nostalgici di Spazio Sette, glorioso negozio che rese Roma meno provinciale per molti anni, ci rivolgiamo a Patrizia che a quel luogo fu così intrinseca, e diventò un'amica a furia di assisterci e consigliarci tante volte; cogliamo il pretesto per averla a cena. Menu: Pane stellare in stile uzbeko, la cui fattura è irresistibile - tirare attorcigliare, intrecciare - da mangiare caldo di forno (ricordo di giovani, snelli, lesti fattorini uzbeki che corrono leggeri sulle loro biciclette per le vie di Kiva gonfi di pani caldi ai lati come asinelli con le gerle); Crema di parmigiano con erbette; Borscht (una prima prova con slow cooker, ma quando ho visto la bella rapa sanguinosa cambiar tristemente colore ho avuto un mancamento: va rifatta); Magret d'anatra con insalata di frutta; Seadas (delle sante Sorelle Piras trasteverine, industriose formichine sarde che da anni silenti allietano il quartiere; ottime, facili, subito lievi salgono verso il bordo della pentola cantando e gonfiandosi); Frappe (dal biscottificio trasteverino dell'altra parte di Viale Trastevere, posto di grande suggestione, dono dell'ospite, anch'essa trasteverina).

Pane stellare

Crema di parmigiano con erbette

Borscht

Magret d'anatra con insalata di frutta

Seadas

Frappe






















1 commento:

Giulia Pignatelli ha detto...

Una tavola molto allegra!! Per non parlare degli equilibrismi felini 😂😂

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