domenica 27 gennaio 2019

Pane solare intrecciato (quasi uzbeko)


Di Artemisia che si fa uzbeka.

Intimità tra Nuvola e Teo. Ancora un Pane stellare uzbeko, anzi solare; il centro è pestato a colpi di chekish o chekich, il timbro uzbeko per pane fatto di aghi disposti in disegni stellari e solari su una base di legno. Nel menu di  Gennaio 2019. L'ospite di Amsterdam. Nel menu di Febbraio 2019. Veneziani a Roma.

Pasta

250g di farina00, 120g di acqua, un pizzico di zucchero, 8g di lievito di birra, 25g di olio d'oliva, 25g di latte, un pizzico di sale. Impastare, far lievitare fino al raddoppio (ho fatto lievitare in frigo per 8 ore).

Pasta stesa a disco, altezza 1/2 cm circa, su un foglio di carta da forno.

Nel centro ho poggiato una tazza e mi sono accanita a fare torno torno dei raggi fitti con un coppapasta, senza nemmeno contarli.

Il caso ha voluto che venissero del numero giusto perchè io ne facessi molteplici trecce, la cui punta ho ripiegato - appena un po' - sotto. Questo ha rigonfiato e regolarizzato il "bordo" esterno del sole.

Ho tolto la tazza e battuto il centro con il chekish.

Spostare su una teglia sollevando la carta. 

Far rilievitare alquanto.

Spennellare di rosso d'uovo battuto.

Forno per 20' circa a 200° (almeno: insomma, forno al massimo).

Il pane va mangiato caldo e per la sua sacralità spezzato con le mani e non tagliato.









Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...